Dicono che a Capodanno va fatto ciò che si desidera costituisca una parte saliente dell'anno appena iniziato. Ovviamente si tratta di superstizione, di un atto che ha la stessa valenza del lancio del sale dietro le spalle se lo si è inavvertitamente versato in tavola. E, per quanti specchi nella sua vita possa aver rotto un vetraio, tutti quelli che ho conosciuto io sono in buona salute, famiglie comprese. Però, diciamo, in quest'epoca così convulsa e tesa, nella quale il domani costituisce un'incognita molto più di quanto lo fosse anche solo 6-7 anni fa, anche affidarsi a una semplice credenza popolare non fa alcun danno.
Per questa ragione ho dedicato la splendida giornata di ieri a definire gli aspetti chiave che desidero per questo 2025, e l'ho fatto nel modo che preferisco: facendo gite.
Punto 1: Rivedere posti belli che conosco
Il che simboleggia, per esteso, anche ripetere belle esperienze, portare avanti attività che mi hanno reso felice e, per questo, desidero che continuino a essere presenti nella mia vita. Come gita-simbolo ho scelto Sauris, un luogo a me sempre gradito, tra l'altro dietro casa!
Punto 2: percorrere una strada che non ho mai percorso
Di ritorno da Sauris, dopo aver foraggiato i miei gatti in modo che resistessero fino a sera, ho ripreso a guidare, diretto in Valcanale; all'altezza di Moggio Udinese, però, ho scelto di fare il giro lungo e arrivare a Pontebba passando non per la SS13 Pontebbana, bensì per la Val Aupa, strada per me nuova, almeno a mia memoria. Credo che l'estensione simbolica sia abbastanza lampante: fare nuove esperienze, continuare a mettermi in gioco come ho sempre fatto finora, pur restando nell'ambiente che più mi si confà.
Punto 3: Rivedere un posto che conosco, ma dove manco da tanto
Questo punto lo posso soddisfare più o meno con tutto il Friuli, da cui sono stato lontano per ben 16 anni e che dal mio ritorno, causa mancanza di mezzo di trasporto (ora risolta), non ho potuto praticamente visitare. Uno dei miei posti preferiti, sulla strada che stavo percorrendo, è senza dubbio Valbruna, un gioiello della Valcanale che riporta la gioia negli occhi, sia a livello urbanistico che naturalistico, con ogni tempo atmosferico. Anche qui si può estendere il concetto a persone che non vedo da tanto, attività che mi hanno reso felice e finalmente posso rifare (la prima sarà la prossima settimana, non spoilero)... insomma un'Operazione Nostalgia in piena regola.
Punto 4: Partecipare a un evento per me nuovo
La destinazione finale della gita era Camporosso (frazione di Tarvisio), dove il 1º Gennaio di ogni anno, da diversi anni ormai, è diventata tradizione una suggestiva fiaccolata, giunta ormai a più di 250 partecipanti: sciatori provetti che discendono in notturna tutta la pista "Di Prampero", dalla cima del Monte Lussari fino a valle, con una fiaccola in mano, disegnando un emozionante serpentone luminoso sulla pista buia per una decina di minuti circa. Tutti poi si riuniscono in paese con le loro fiaccole per augurare buon anno a tutti i presenti e animare la festa con musica.
Migliaia di persone assistono all'evento nonostante il freddo pungente. Per me era la prima volta (e non sarà di certo l'ultima). In questo caso ho voluto simboleggiare la mia voglia di fare cose belle, emozionanti, di valore, che mi facciano tornare a casa contento ogni volta.
Sarà superstizione, ma... quest'anno ho passato davvero un Capodanno di sostanza, senza grossi festeggiamenti a mezzanotte, ma carico di belle energie e buoni auspici nel primo giorno del 2025. Spero davvero che sia stato così per tutti voi.